Cute infant laughing
Giugno 20, 2022 by manuela 0 Comments

Denti dei neonati: cosa fare in caso di fastidi e dolori

La comparsa dei denti da latte è una fase molto delicata per tutti i neonati. Ma come fare nel caso si presentino disturbi e dolori? In questo articolo vediamo come aiutare i piccoli a superare la comparsa dei primi dentini.

I primi dentini

I primi denti spuntano solitamente attorno ai 6 mesi di vita e in genere si tratta degli incisivi centrali inferiori mentre attorno agli 8 mesi spuntano gli incisivi centrali superiori. È possibile capire che i denti stanno per spuntare poiché in corrispondenza della gengiva, che appare più gonfia del normale, appaiono dei puntini bianchi.

I bimbi possono manifestare fastidi prima della comparsa dei denti e per questo potrebbero essere irrequieti, avere difficoltà a dormire e avere una salivazione più abbondante del solito.

Come alleviare i fastidi dei primi dentini

Per aiutare i neonati a superare la fase della crescita dei denti da latte è possibile adottare qualche accorgimento. Il primo consiglio è quello di dare ai piccoli degli appositi giocattoli in gomma da masticare (è possibile acquistarli in tutte le farmacie) precedentemente posti in freezer: il freddo ha un’azione anestetizzante che consente ai piccoli di percepire meno i fastidi.

Anche l’utilizzo di impacchi di acqua fredda e bicarbonato da passare sulle gengive infiammate aiuta ad alleviare il dolore. Un ulteriore aiuto viene dai balsami calmanti e lenitivi, disponibili in erboristeria e farmacia, da applicare con un delicato massaggio sulle gengive dei piccoli. In caso di forti dolori è bene rivolgersi al medico curante e non somministrare farmaci senza prima aver consultato un esperto.

La pulizia dei denti da latte

Dopo la comparsa del primo dente da latte è possibile cominciare a pulirlo utilizzando una garza imbevuta da acqua. Successivamente, con la comparsa degli altri denti, si può procedere utilizzando uno spazzolino per bambini dalle setole morbide, da utilizzare senza dentifricio. È importante per i bambini familiarizzare il prima possibile con la pulizia e lo spazzolamento dei denti oltre che effettuare la pulizia quotidianamente per evitare la formazione di placca e il ristagno dei batteri.

 

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Giugno 6, 2022 by admin 0 Comments

Speciale Pelle e caldo: le alterazioni del ph della pelle

Il pH rappresenta la concentrazione di ioni di idrogeno nella composizione chimica di una sostanza e, a seconda del suo valore, si distinguono le sostanze in acide, neutre, basiche o alcaline.
Il pH della pelle si attesta a valori fisiologici leggermente acidi, normalmente compresi tra 4,2 e 5,6.

Con l’arrivo dell’estate e dei primi caldi, la pelle subisce dei cambiamenti di cui ci accorgiamo per la comparsa di arrossamenti soprattutto sul viso, nelle zone vicino a naso, mento e fronte, e per la comparsa di piccoli brufoli.

Questi cambiamenti sono dovuti all’ alterazione del pH della pelle, che reagisce allo stress del caldo in questo modo, alla regolazione del pH infatti contribuisce anche il cosiddetto “mantello idrico” con funzione termoregolatrice, costituito dal sudore e dai sali minerali da esso profusi: quando fa troppo caldo e si avverte un’eccessiva sudorazione può verificarsi un’alterazione del pH della pelle.

Irritazioni cutanee

Cosa fare quando arriva il caldo

La pelle, dopo l’inverno, non è abituata alle nuove temperature e i meccanismi che ne regolano l’equilibrio devono adattarsi al nuovo clima. L’alterazione del pH può comportare l’insorgere di impurità e la comparsa di punti neri oltre ad alcune iperpigmentazioni diffuse sulla cute.

Per iperpigmentazione si intende una variazione del normale colore della pelle che può interessare aree più o meno estese della superficie cutanea e porta ad un aumento della pigmentazione rendendo la cute a tratti più scura.

Per quanto riguarda le impurità invece è possibile aiutare la nostra pelle a prevenirle, ristabilendo così un equilibrio del pH naturale. Innanzi tutto bisogna cominciare dalla pulizia e dalla detersione della cute, asportando l’accumulo di sebo in eccesso che ostruisce i pori e non permette alle ghiandole sudoripare di espellerlo.

Le alterazioni del ph della pelle possono concentrarsi in specifiche zone del corpo e presentarsi con forme diverse: scopri di più su macchie, arrossamenti e prurito causati dal calore o sulle allergie solari.

 

Informazioni in pillole:

Melasma

Il melasma rappresenta il caso più diffuso di iperpigmentazione. Il termine melasma indica una condizione per cui la melanina si accumula nella pelle e i melanociti, in conseguenza ad un’alterazione dei meccanismi di sintesi che ne produce una quantità eccessiva.

La zona di solito più interessata da questo disturbo che colpisce prevalentemente le donne, è quella del viso.

Vitiligine

La vitiligine è un disturbo di ipopigmentazione della pelle caratterizzato dalla comparsa di macchie non pigmentate sulla cute. I melanociti smettono di produrre la melanina necessaria a pigmentare la pelle, di conseguenza compaiono queste macchie.

Le zone più colpite sono quelle quotidianamente esposte ai raggi del sole: ovvero le mani e il viso. Ad oggi non esiste una cura vera e propria per la vitiligine che rimane un disturbo legato solo al colore della pelle, i tessuti e tutte le altre caratteristiche infatti, rimangono normali.

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